Catanzaro sorprende e risale la china, diventando il simbolo di una rinascita. Se lo scorso anno il capoluogo calabrese era stato tra i territori che più avevano registrato un peggioramento nell’indice di generatività, quest’anno Catanzaro si impone in testa alla classifica del Rapporto BenVivere per variazione positiva. Con un balzo impressionante di +2,41 punti, la città guida la Top 5, seguita da Gorizia (+2,11), Ferrara (+1,22), Isernia (+0,72) e Fermo (+0,58).
Catanzaro ha raggiunto un livello di generatività pari a 89,61, recuperando ben 66 posizioni e sfiorando la top 20 della classifica nazionale. Questo successo è frutto di un andamento positivo in otto indicatori su tredici, tra cui spiccano le start up (+6), la raccolta differenziata (+3,5%), la riduzione dei Neet (-5,7%), l’aumento del tasso di nuzialità (+2,6%) e natalità (+1,2%).
Tuttavia, la città ha registrato un calo in due indicatori: cooperative iscritte ed età media della madre al parto, mentre i restanti tre (voto col portafoglio, imprese PEFC e banche del tempo) sono rimasti stazionari.
Un esempio di successo sul fronte delle start up è il programma StartUp Calabria, promosso da Fincalabra e Regione Calabria in collaborazione con l’I3P del Politecnico di Torino, volto a facilitare l’ingresso nel mercato delle nuove imprese locali. Ma l’attenzione è già rivolta al 2025, quando a Tiriolo, nel catanzarese, sarà inaugurato l’Harmonic Innovation Hub, ecosistema dell’innovazione più grande del Mezzogiorno. Con un investimento di 35 milioni di euro, il centro si propone di affrontare le sfide delle transizioni digitale, tecnologica, verde e sociale.
Catanzaro eccelle anche nella raccolta differenziata, dove ha raggiunto il primato calabrese con il 65%. A livello regionale, la Calabria ha toccato il 54,4%, con un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, ma è la provincia catanzarese a fare da traino. Tra i Comuni virtuosi spicca Soveria Simeri con un tasso di raccolta differenziata dell’88,45%, seguita da Frascineto (86,82%), e altre tre cittadine catanzaresi: Tiriolo (86,60%), Jacurso (85,57%) e Curinga (84,92%).
Catanzaro, quindi, ha saputo dimostrare che anche un territorio che ha vissuto periodi difficili può trasformarsi in modello di crescita e sostenibilità, puntando su innovazione, nuove imprese e attenzione all’ambiente.
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