«Giacomo ha sorpreso due colleghi di lavoro, Sara e Michele, a scherzare, bisbigliare e flirtare tra loro. La volta successiva che passa vicino a Sara, Giacomo le fa l’occhiolino e le dice ‘Ciao dolcezza’ in maniera scherzosa. Sara offesa si arrabbia. Giacomo ha molestato Sara?». Questa una delle domande proposte come esercitazione ai dipendenti della Provincia di Belluno che nei giorni scorsi hanno partecipato a una giornata di formazione per riconoscere e prevenire le discriminazioni, le molestie e le violenze di genere sul luogo di lavoro. Un corso che rientra nel Piano delle azioni positive previsto da Palazzo Piloni e che è stato voluto e curato dalla consigliera di Parità Flavia Monego.
La giornata formativa è stata condotta dalla dottoressa Lucia Basso, esperta in politiche e contrattazione per le pari opportunità, prevenzione e contrasto alle discriminazioni e molestie, consigliera di fiducia in aziende pubbliche e private, già dirigente sindacale e consigliera di Parità di Padova e della Regione Veneto.
La dottoressa Basso ha tracciato un quadro normativo e ha passato in rassegna le diverse tipologie (e i diversi gradi) di molestie, discriminazioni e violenze, anche con esempi pratici di casi che ha seguito personalmente nei suoi incarichi di consigliera di Parità. Poi ha sottoposto ai dipendenti della Provincia alcuni esempi per riconoscere le molestie sessuali. I corsisti hanno infine affrontato alcune esercitazioni in cui venivano proposte delle storie da analizzare.
«Un evento formativo di questo genere, che ha coinvolto tutti i dipendenti della Provincia, comprese le figure dirigenziali, è quanto mai importante», ha sottolineato la consigliera di Parità Flavia Monego. «Se è vero come è vero che conoscere è la base dell’evoluzione, questo corso di formazione dà l’opportunità a noi tutte e a noi tutti di costruire un primo tassello su cui erigere una società più equa, più giusta, più inclusiva. E lo facciamo partendo da casa nostra, dai nostri uffici, dal nostro luogo di lavoro. Quindi da quella quotidianità che è nucleo fondamentale ma di cui troppo spesso – a torto – diamo per scontate le dinamiche. Perché neanche la quotidianità è immune dalle problematiche di discriminazioni e violenze. E abbiamo il dovere di sapere come fare a prevenirle».
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