nota della CNA
MACERATA – L’Associazione di categoria degli artigiani e delle piccole imprese CNA esprime profonda preoccupazione per la proposta governativa di estendere la “web tax” a tutte le imprese italiane che operano nel settore digitale, senza piĆ¹ limiti di fatturato. L’inclusione generalizzata delle imprese digitali nel meccanismo della DST (Tassa sui Servizi Digitali) – pensato per far contribuire i grandi colossi internazionali del web ā rappresenta, infatti, una forte penalizzazione per il settore digitale italiano, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up.
La DST ĆØ stata introdotta in Italia nel 2020 come un’imposta sui ricavi digitali, concepita per i grandi colossi della tecnologia con ricavi globali superiori a 750 milioni di euro e almeno 5,5 milioni di euro di fatturato in Italia.
Lāobiettivo era quello di assicurare che le multinazionali come Google, Meta e Amazon contribuissero in qualche modo al sistema fiscale italiano.
Ora, con l’ultima proposta della Legge di bilancio, il governo punta ad eliminare queste soglie, estendendo la tassazione del 3% su specifici ricavi digitali (pubblicitĆ mirata, intermediazione e vendita di dati utente) a tutte le imprese italiane.
Questa misura rappresenta un rischio significativo per la sostenibilitĆ delle PMI italiane e delle start-up che operano nel digitale. La CNA di Macerata sottolinea che la nuova “web tax”, applicata sui ricavi e non sugli utili, penalizza gravemente le piccole aziende italiane, sottoponendole a un doppio livello di tassazione che le rende meno competitive rispetto alle multinazionali.
Il Presidente di CNA Digitale, Nicola Ciulli, evidenzia lāimpatto negativo di questa misura: āAllargando la web tax a tutte le imprese che operano nel digitale indiscriminatamente si rischia di pregiudicare le startup e lo sviluppo del settore. Tassare i ricavi lordi e non gli utili avrĆ come effetto immediato un generalizzato aumento dei costi per coloro che acquistano i servizi digitaliā.
Sandra Pinzi, Presidente di CNA Comunicazione Macerata propone l’introduzione di un sistema fiscale che eviti di penalizzare le imprese digitali e favorisca una crescita equilibrata di tutti i settori: “Insieme alla CNA nazionale, invitiamo il governo a rivedere lāambito di applicazione della nuova ‘web tax’, limitandone lāimpatto solo alle grandi realtĆ internazionali, come originariamente previsto. Solo cosƬ possiamo garantire un futuro al settore digitale italiano e tutelare le nostre imprese dalla concorrenza dei colossi globali”.
Nelle Marche, secondo i dati aggiornati al secondo trimestre 2024, sono presenti circa 3.015 imprese digitali, in costante crescita negli ultimi anni. Di queste, nella provincia di Macerata se ne contano 598, una delle concentrazioni piĆ¹ significative della regione dopo Ancona. Questo dato emerge dall’elaborazione dei dati da Unioncamere e InfoCamere, che sottolineano un aumento delle imprese digitali nella regione pari al 9,9% negli ultimi tre anni.
L’Associazione di categoria auspica un dialogo aperto con le istituzioni per la definizione di una normativa fiscale piĆ¹ equa, che promuova lo sviluppo del settore digitale e che non soffochi l’innovazione italiana con oneri sproporzionati.
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