A otto anni
dalle terribili scosse di terremoto che ancora oggi condizionano la
quotidianità di migliaia di persone in tutta Italia, la CNA di
Ascoli Piceno conferma il proprio impegno nella ricostruzione dei
territori feriti dal sisma.
Dalle prime
ore di emergenza e paura fino ai progetti di rinascita delle aree
interne, la CNA di Ascoli Piceno è stata incessantemente
al fianco delle famiglie e delle imprese colpite dal dramma del
terremoto, fornendo supporto e assistenza a
breve e lungo termine con l’obiettivo di agevolare la ripresa
economica e sociale dell’entroterra. L’obiettivo è sempre stato
chiaro: non lasciare indietro nessuno.
Per questo, è stato fondamentale pensare di andare
oltre la ricostruzione materiale, lavorando
insieme per restituire alla cittadinanza non solo le abitazioni, ma
anche i legami sociali e un rinsaldato senso di comunità , elementi
fortemente minacciati dal rischio spopolamento e desertificazione dei
servizi.
Grazie
all’impegno condiviso tra istituzioni, struttura commissariale e
associazioni di categoria, in questi mesi abbiamo assistito a dei
progressi particolarmente significativi.
Dopo molti anni di attesa, cittadini e famiglie stanno rientrando
nelle proprie abitazioni, ricostruite in luoghi cari che tutti noi
vogliamo tornare a far vivere.
Un desiderio
condiviso dalle famiglie, ma anche e soprattutto dalle imprese del
cratere, che in questi 8 anni hanno fatto i conti con la concreta
possibilità di ricollocare altrove la propria azienda o, nei casi
peggiori, di chiudere definitivamente l’attività . In questo senso,
la Cittadella delle attività produttive,
inaugurata ad Arquata solo pochi mesi dopo il sisma, ha rappresentato
uno dei primi concreti segnali di ripartenza, nonché l’esempio più
luminoso dell’impegno comune profuso dalla CNA di Ascoli Piceno e
dagli imprenditori locali per il bene del territorio.
Da allora,
con 12.706 domande concesse sulle 18.186 presentate, la
ricostruzione privata nelle Marche ha registrato una spinta che fa
ben sperare, in linea con il 94% di opere
programmate già avviate in ambito pubblico,
che tuttavia dovrà necessariamente essere affiancata da una
rinascita dei servizi offerti al cittadino e
alle imprese per poter dare nuova linfa a un territorio profondamente
ferito, anche sul piano sociale.
Per tornare
a investire con continuità sul piano imprenditoriale e umano,
aziende e famiglie devono poter contare su una programmazione attenta
alle esigenze delle aree interne. In questo senso, le risorse
stanziate nell’ambito del programma
NextAppennino hanno contribuito a restituire
certezze e fiducia a chi intende investire nelle aree interne, con
500 milioni di euro sui 700 complessivi già stanziati nell’ambito
della Macromisura B, di cui 220 milioni alle Marche a fronte di 645
domande finanziate sulle 1377 totali.
Tuttavia,
siamo consapevoli che da qui ai prossimi mesi ci attendono ancora
diverse sfide da affrontare.
L’inverno demografico che metterà a dura prova le prospettive
future dell’intero Paese, i numerosi ostacoli burocratici e le
lungaggini che troppo spesso caratterizzano l’assegnazione delle
risorse stanziate nell’ambito di finanziamenti vitali per la tenuta
dell’economia locale rappresentano delle serie criticità per
famiglie e imprenditori che credono nella rinascita delle aree
interne.
Oltre a
un’indispensabile costanza nella ricostruzione pubblica e privata,
sarà necessario sostenere le imprese,
autentico motore della rinascita del territorio, attraverso incentivi
e agevolazioni in grado di stimolare nuovi investimenti e ricreare
interesse nei confronti delle eccellenze delle nostre aree interne,
che vanno ben oltre l’aspetto turistico e naturalistico.
SarÃ
fondamentale, dunque, coinvolgere imprese e associazioni e affidarsi
alle conoscenze
sviluppate dalle università per ricreare dei luoghi unici,
in grado di rappresentare al meglio l’identitÃ
e le tradizioni del nostro territorio. Il
turismo, in questo senso, potrà rappresentare il nuovo punto di
partenza di un entroterra capace di lasciarsi alle spalle le
difficoltà degli ultimi anni e tornare a guardare al futuro con
fiducia e nuovi stimoli innovativi a 360 gradi, ma solo se nel
frattempo i progetti integrati da sviluppare con il contributo di
tutto il territorio saranno affiancati da un nuovo sistema
di infrastrutture fisiche e digitali che
possa favorire la crescita e la riscoperta delle nostre aree interne.
”Abbiamo
a disposizione delle risorse importanti, ma non possiamo permetterci
di abbassare la guardia, anche alla luce del calo delle imprese
attive a cui il territorio assiste ormai da anni
– dichiarano Francesco Balloni e Arianna
Trillini, direttore e presidente della CNA di
Ascoli Piceno -. Abbiamo il compito di
ricostruire non solo infrastrutture, ma anche la fiducia e la
speranza di chi dovrà far rivivere questi splendidi luoghi, un
obiettivo da raggiungere attraverso la creazione di un ambiente
favorevole agli investimenti e alla promozione delle eccellenze
locali”.
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