Grande successo per il recupero della Ozono Sonda lanciata dall’Osservatorio Atmosferico del Centro di Eccellenza in Telerilevamento E Modellistica Previsionale dell’Università degli Studi dell’Aquila dal team del Prof. Vincenzo Rizi.
Il CETEMPS è nato nel 2001 con una struttura che prevedeva quattro linee di ricerca distinte: modellistica meteorologica, modellistica idrologica, telerilevamento da terra e telerilevamento da satellite. Oggi queste linee di ricerca includono anche la climatologia, la modellistica chimico- atmosferica, l’osservazione chimico-atmosferica e l’osservatorio atmosferico (http://cetemps.aquila.infn.it/).
Il tipico kit per sondaggio dell’ozono consiste in un sensore di ozono di tipo EEC collegato ad una Radiosonda RS41-SG o R41-SGP tramite interfaccia OIF411 per permettere la misura di pressione, temperatura, umidità, altitudine geopotenziale e distribuzione verticale dell’ozono atmosferico fino a 3 hPa; i venti vengono misurati utilizzando i segnali di navigazione GPS. Le radiosonde metereologiche sono dispositivi che vengono lanciati in volo, dotati di sensori per la misurazione dei dati dell’aria attraversata durante il loro viaggio, insieme a velocità e posizione GPS. Questi dati vengono trasmessi in diretta tramite un segnale radio alla stazione da dove è iniziato il viaggio. Il vettore per questo dispositivo è un pallone in lattice, gonfiato con gas tipo elio, che porta la sonda fino a 33.000 metri circa, dove il pallone per effetto della bassa pressione, aumenta di dimensioni fino a scoppiare.
La radiosonda inizia così la discesa fino a terra con l’ausilio di un paracadute che ne rallenta la velocità. Rispetto al sito di lancio la radiosonda può cadere a distanze anche di centinaia di chilometri. L’Ozono sonda partita dal sito di lancio dell’Aquila ha sorvolato i nostri cieli con un tempo di volo di 02:53:56 ad una velocità massima di 154 km/h a 34328 m, e una velocità media di 51.72 km/h, raggiungendo un’altitudine di 34535 m è atterrata nel territorio di Lucito (CB); l’Ozono sonda è stata recuperata dai soci Giuseppe D’Amelio (IZ8IAW) Giuseppe Farinacci (IZ8KAW) Vittorio Pizzuto (IW8XOI) dell’Associazione Nazionale Radioamatori CISAR Sez. Campobasso appartenenti al gruppo P.I.R.S. Italia recupero radiosonde meteo. Altri recuperi di radiosonde sono avvenute nei territori di Gildone, Cercemaggiore, Limosano, Pietracatella. Le radiosonde sono ancora oggi un insostituibile ausilio per la realizzazione delle previsioni metereologiche. In Italia vengono lanciate da basi del servizio Meteorologico dell’Aereonautica Militare, istituti di ricerca ambientale ed università. Una volta svolta la loro funzione e cadute a terra, le radiosonde non hanno più un proprietario e qualora ritrovate sul terreno, possono essere liberamente recuperate e detenute a scopo di collezione personale (oppure smaltite nei rifiuti) da chiunque. Non tutte vengono ritrovate, molte finiscono in mare e altre in zone non accessibili. Recuperarle, per collezionarle o smaltirle come rifiuti, è in primo luogo un piccolo gesto per mantenere pulito l’ambiente. Sul territorio italiano possono arrivare anche quelle dei paesi vicini. Il cacciatore di radiosonde sono persone appassionate di meteorologia e aerologia (meteorologia d’alta quota) o persone con un certo debole per la tecnologia radio come i radioamatori. Oltre all’interesse tecnico. C’è l’aspetto “sportivo” come l’idea della competizione e l’aumento della classifica dei cacciatori. Molti cacciatori di radiosonde metereologiche hanno una vasta collezione (anche estere) per questo hobby. Cercare radiosonde sul terreno è tipo una caccia al tesoro.
Per una radiosonda, da poco caduta a terra, definita radiosonda CALDA, ci si può aiutare con particolari ricevitori (TTGO, SDR e software) e previsioni del punto di caduta tramite tracking online (SONDEHUB, RADIOSONDY) mentre per una radiosonda ormai spenta da tempo, definita FREDDA, ci si può avvalere della sola previsione. Quest’ultima modalità è più impegnativa ma più gratificante. Un ruolo importante per entrambi i casi è la conoscenza del terreno. Il Gruppo P.I.R.S. Italia nasce ufficialmente in Sicilia con il recupero del 2 agosto 2019 della radiosonda a monte Pellegrino (Palermo). In origine la denominazione era P.I.R.S. Sicilia. Nel tempo il gruppo è cresciuto, raccogliendo adesioni dei cacciatori ed appassionati (anche non radioamatori) da un po’ tutte le ragioni italiane e da poco ha superato anche i confini italiani.
Tramite i nostri sistemi, una volta tracciata e decodificata la radiosonda, contattiamo il cacciatore più vicino per un recupero immediato. Lavoriamo per catturare quante più sonde nel minor tempo possibile, comportandoci sempre con professionalità ed educazione. Per ulteriori informazioni potete contattarci alla seguente mail: recupero sonde@gmail.com ed i seguenti siti web. www.pirssicilia.it e come dice il nostro Coordinatore Nazionale Pietro Faraone (IT9EWK) “Ogni sonda ha la sua storia”
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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