Sassari, 30 ottobre 2024 – L’ennesima gara di questa FIBA Europe Cup che in pochi minuti si trasforma in una semplice partitella d’allenamento per la Dinamo Sassari formato europeo, un 88-71 finale sullo Sporting Clube de Portugal che non descrive appieno il divario tra le due squadre, con i sardi che in realtà ancora non convincono.
Un rondine non fa mai primavera, specialmente se quella rondine ha le fattezze di una squadra portoghese atterrata in Sardegna con un bagaglio ricolmo di limiti, che non può far nulla neanche contro questa Dinamo allenata da coach Nenad Markovic, ancora balbettante nel gioco e alla disperata ricerca di una compattezza di squadra.
Il quinto successo in altrettante gare che quasi certamente permetterà ai sardi il passaggio al turno successivo, almeno come una delle sei migliori seconde, e solamente l’ultima giornata in Polonia contro l’Anwil, in cui i biancoverdi dovranno difendere il +3 dell’andata, garantirà il primo posto nel Gruppo D e con lui un accoppiamento più agevole nella seconda fase.
Sassari scesa in campo per ammazzare subito il match, un po’ come aveva fatto all’andata a Lisbona, e trovando fin da subito percentuali irreali dall’arco, stampando un 9/15 (60%) nel primo quarto e andando poi negli spogliatoi con un ottimo 15/27.
Percentuali più che positive per il Banco, che vista l’enorme differenza di cifra tecnica sarebbe bastata da sola per mettere un divario incolmabile tra le due squadre, ma vanificando il tutto con una difesa sassarese al limite dell’indecenza. Una costante preoccupante in questo primo mese di stagione.
Ma se la sconfitta con Trento di domenica scorsa era giustificata dal valore degli uomini di coach Galbiati, questa sera il Banco ha giocato con troppa sufficienza, come se bastasse fare solo canestro senza difendere per portare a casa i due punti.
Cosa che alla fine è comunque bastata, ma che sottolinea come la squadra di Markovic, nata in estate con l’intento di fondare tutto sulla difesa, abbia ancora enormi difficoltà per tenere alta la concentrazione per tutti e 40 i minuti, con giocatori che troppo spesso sembrano scollegare la testa dalla partita.
Uno su tutti Halilovic, sceso in campo quasi in pantofole con un attitudine rasente lo zero, quasi volesse riposarsi in vista della delicata sfida di domenica in LBA con Tortona, ma che a certi livelli rischi di pagare a caro prezzo.
Anche perché se i sardi non avessero trovato la miglior prestazione al tiro della stagione nel solo primo tempo, avrebbero fortemente rischiato di mettere in discussione una gara sulla carta già chiusa. Nel secondo tempo, infatti, Bendzius e compagni hanno abbassato ulteriormente la soglia d’attenzione, smettendo di segnare e continuando ad avere amnesie difensive che neanche nelle gare estive di preparazione.
Tutto ciò frutto anche delle ampie rotazioni di Markovic di tutti e 11 i membri della panchina, visto che Renfro è rimasto seduto tutto il tempo per un problema fisico avuto in settimana, e che solamente grazie alle ottime prestazioni di Matteo Tambone, MVP con 17 punti segnati, e Brian Fobbs, 13 punti, soprattutto in fase difensiva dei due sassaresi, hanno tenuto in piedi quasi da soli un reparto che ha imbarcato troppa acqua per tutta la gara.
Iniziata con i fuochi d’artificio per la Dinamo fin dai primi istanti, con tutti gli uomini di Markovic abili a bombardare dall’arco senza soluzione di continuità, con sei triple consecutive che hanno sorpreso inizialmente lo Sporting.
Un parziale di 12-0 che però non ha abbattuto gli ospiti, bravi a non sbracare e tornare sempre sotto la doppia cifra, complice anche la blanda difesa di casa, fino al pirotecnico 31-19 con il quale si è chiusa la prima frazione.
Sassari non abbassa le armi e con un Tambone tornato in grande spolvero, dopo gli acciacchi delle ultime due settimane, tocca il massimo vantaggio sul +16. Lo Sporting non deve faticare a mettere punti a tabellone, grazie alla magnanimità della difesa turritana che vanifica il grande lavoro fatto in attacco e che non riesce ad andare a distanza di sicurezza.
Capitan Bendzius ritocca il massimo vantaggio sul 57-39 con un’altra tripla mandata a segno, ma gli ospiti rispondo colpo su colpo e il primo tempo si chiude sul 59-42.
In avvio di ripresa il Banco sembra dare l’impressione di voler definitivamente ammazzare il match, trainato da un Tambone sontuoso nei due lati del campo e facendo toccare ai suoi il massimo vantaggio sul +22 (67-45).
Markovic continua a ruotare tutti gli elementi a disposizione, perdendo però d’efficacia soprattutto in attacco. Lo Sporting ha orgoglio e risale, a sorpresa, in chiusura di terza frazione sul 74-62.
Sassari scherza col fuoco, ma ci pensa prima Fobbs con una tripla e poi il giovane Vincini a sigillare il terzo periodo sul 79-63.
Gli ultimi dieci minuti hanno ben poco da dire e si trascinano lentamente fino alla sirena finale, con lo Sporting stremato dall’enorme sforzo profuso per restare a contatto e con gli italiani della Dinamo bravi a chiudere la pratica sull’88-71.
Vittoria che tiene la Dinamo saldamente al comando del Gruppo D, ma a preoccupare resta una condizione fisica ancora troppo altalenante e una concentrazione che questa squadra sembra non poter mantenere per tutta la partita.
Come se non bastasse il calendario non sta aiutando i sardi, presentando un altro avversario di livello che rischia di peggiorare una classifica di LBA già così deficitaria: domenica pomeriggio, infatti, sarà attesa in casa di una Derthona tornata a volare, sia in campionato che in BCL.
Sfida delicata come quella di mercoledì prossimo, sempre in trasferta, contro i polacchi dell’Anwil Wloclawek per blindare il primo posto.
Due gare delicate che coach Markovic non vorrà certamente sbagliare, per raddrizzare una stagione che sta prendendo una brutta china per i sardi, chiamati nei prossimi sette giorni a dare una risposta bella forte a chi già dubita sul valore effettivo di questo roster.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Sporting Clube de Portugal 88-71
Parziali: 31-19; 28-23; 20-21; 9-8.
Progressione: 31-19; 59-42; 79-63; 88-71.
Sala Stampa
Le parole di coach Nenad Markovic al termine della gara:
Prendiamo la partita come un allenamento, sappiamo che dobbiamo lavorare duramente in palestra per migliorare i nostri limiti. Sicuramente andando avanti anche in questa competizione troveremo squadre molto competitive. Sta a noi crescere ed essere molto più consistenti.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6: si limita al compitino e fa bene, visti i tanti minuti giocati ultimamente e le tante responsabilità che Markovic gli ha concesso. Meglio non strapazzarsi troppo in vista di Tortona.
Justin Bibbins 6: ormai dopo le ultime uscite è diventato la guardia tiratrice di questa Dinamo e stasera non fa eccezione. Mantiene percentuali al tiro sopra il 50%, chiudendo con 13 punti a referto.
Stefano Trucchetti s.v.: forse il brutto terzo periodo dei compagni gli impedisce di giocare più minuti, ma anche quando entra nei 5′ conclusivi non incide minimamente.
Miralem Halilovic 5: il centro bosniaco sembra snobbare le ultime uscite in coppa, quasi come se si volesse gestire in vista del campionato. Il basso livello degli avversari non richiedeva un extra sforzo, ma con questo atteggiamento anche in futuro, la Dinamo rischierà delle brutte figure anche in Europa.
Brian Fobbs 7: il più continuo nel corso della gara, quando decide di dare la sgasata in attacco tutto lo Sporting resta piantato, mentre nell’altra metà campo sembra un adulto che ruba caramelle ad un bambino., con la Dinamo brava a correre in contropiede. Dolcetto e scherzetto? MVP di serata con 13 punti.
Matteo Tambone 7: ritrova quelle percentuali al tiro che lo avevano ultimamente abbandonato. Stampa 17 punti a referto con un 3/4 dall’arco e uno sfondamento preso, suo marchio di fabbrica.
Giovanni Veronesi 6: l’uomo di coppa. Parte in quintetto, ma senza incidere come nelle due sfide con il Dnipro. Appena 3 punti, solo 1/6 da tre, ma buona gara in fase difensiva.
Mattia Udom 5.5: ancora in grave ritardo di condizione. Gioca una gara così così in difesa, per uno che fa dell’agonismo il suo pane. Si addolcisce la serata con una tripla dall’angolo, ma resta un’altra prestazione troppo amarognola.
Eimantas Bendzius 6.5: si limita a farsi trovare pronto dall’arco, scagliando le sue classiche frecce avvelenate. Gara da 9 punti e nulla più, si adegua alla difesa da partitella d’allenamento.
Luca Vincini 6.5: l’assenza di Renfro gli permette di giocare senza pressioni e si vede. Più libero di testa, gioca una gara solida prendendo le chiavi del pitturato. 7 rimbalzi portati giù, 5 dei quali in attacco, e 6 punti. Un passo in più per l’ex Juvi Cremona che fa vedere di avere ottimi numeri.
Michal Sokolowski 6.5: deve aver tarato il mirino, viste le ultime prestazioni al tiro da film horror. Gioca pochi minuti, ma è letale dall’arco, chiudendo con 11 punti e senza una sola goccia di sudore. Bene così!
Giovanni Olmeo
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