La realtà supera la fantasia. Ma impossibile non ricordare (sorridendo) la scena del film. Intanto, l’annuncio immobiliare è stato ritirato
«Ecco qua: tavolo ribaltabile, taac; sedia rotante, taac; posto per commensali che non ci sono, taac». Forse il mini appartamento di Renato Pozzetto in Il ragazzo di campagna, a livello di metri quadri, era anche più piccolo di quello comparso qualche giorno fa a Bologna – otto metri quadri scarsi a 600 euro al mese in affitto in via Orfeo – ma la libertà di movimento decisamente maggiore. Gli arredi a scomparsa del film, come il tavolo contenuto nella stessa porzione di muro del letto da una piazza e mezzo, a questo punto potrebbero diventare fonte di ispirazione per l’organizzazione di spazi infinitesimali.
Insomma, vien da dire che in questo caso, la realtà abbia superato la finzione del film: il mini appartamento di Pozzetto, del resto, può sembrare al contempo, a seconda delle necessità, «un ingresso, soggiorno, pranzo, cucinotto, letto, tante cose – come spiegato dall’agente immobiliare –: è tutto qui. È il risultato di accurate ricerche a dimensione d’uomo». Pozzetto può ritenersi fortunato, con addirittura un «angolo intimo» separato dall’«angolo doccia con relativo spogliatoio». Ha pure «un angolo creativo con tv». E le sedie ribaltabili, per l’appunto, hanno tutto lo spazio necessario per aprirsi, sebbene il consiglio dell’agente immobiliare sia quello di evitare «ricevimenti, congressi e feste da ballo».
Magari un buffet in piedi per quattro persone si sarebbe pure riuscito a organizzare a differenza di quanto consentito nello pseudo appartamento messo in affitto sotto le Due Torri. Per le sedie pieghevoli, in quest’ultimo caso, sembra complicato trovare l’angolazione giusta per riuscire ad aprirle e, come affermato dall’agente immobiliare nel video diffuso dall’agenzia Ansa, per mangiare si può optare per «un caffè, una pasta, uno yogurt o un’insalata». Pozzetto è riuscito ad andare oltre, con «vino cartonato, taac; spaghetti pronto uso, taac; contorno surgelato, taac; tonno e grissini per tagliarlo, taac».
Ma a parte gli scherzi, l’annuncio comparso e ora ritirato dovrebbe davvero far riflettere sull’emergenza abitativa che si sta vivendo in questi anni a Bologna: «Di fronte a situazioni come queste, il nostro obiettivo è tutelare la dignità delle persone e contrastare pratiche speculative che sfruttano la complessità del mercato abitativo», ha affermato ieri la vicesindaca di Bologna, con delega alla Casa, Emily Clancy, secondo cui «non siamo di fronte a un vero monolocale: otto metri quadrati non possono essere considerati abitabili secondo i criteri minimi, nemmeno come camera singola che dovrebbe essere di almeno nove metri quadrati». L’invito ai cittadini è a «denunciare e a segnalarci questi casi, così da individuare l’immobile e predisporre un controllo, come facciamo ogni volta che emergono casi simili. Basta speculazioni sulla pelle di chi vive la crisi abitativa».
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