Si è conclusa per fortuna e tristemente la celebre ‘Fiera dei Morti’ voluta dal Vermexio disorganizzata dall’assessorato alle Attività produttive che doveva essere all’insegna del rilancio di un’antica tradizione siracusana che così non è stato, della promozione dei prodotti locali che locali non erano.
70 stand immersi nell’inquinamento delle automobili e nel frastuono dei rumori: una ecatombe. Il rione Umbertino ha vissuto giorni drammatici, simili ad episodi bellici, dalle 7 di mercoledì 30 ottobre alle 24 di domenica 3 novembre in corso Umberto I.
Questa presunta fiera (gemella a quella del mercoledì in piazza Sgarlata, non si comprende perché è stata spostata, anziché rifarla sul posto, forse la dissennatezza di questi improvvisati amministratori) ha frastornato tutta l’area circostante con i residenti in delirio, al limite della follia, per trovare un posto auto, diritto negato.
Insomma una ‘fiera dei morti flop’ che doveva essere, invece, il titolo della pubblicità promossa da un’Amministrazione superficiale e disattenda alle dinamiche ambientali, delle emissioni inquinanti e contrastare gli effetti del cambiamento climatico che deve cominciare dalla mobilità che coinvolge la stragrande maggioranza dei cittadini e non per opportunismo occasionale così alla carlona.
Quest’Amministrazione è forse uterina? Soffre di contraddizione, da una parte aderisce al progetto europeo di istituire le piste ciclabili, senza un vero criterio e soprattutto senza un progetto di fattibilità, che ha portato al collasso l’intero tessuto urbano, con la chiusura di numerose attività commerciali in tutte le zone della città congiuntamente con una perdita economica non quantificabile che i negozianti dovrebbero rivalersi con il Vermexio; dall’altra, paralizza la città soffocandola di auto con provvedimenti da sagra paesana e bloccando tutto il tessuto urbano.
Il Foro Siracusano per tre giorni è diventato, un incubo anche per gli stessi stendisti; una giungla dove a fare gli ‘attori incivili’ erano il sindaco e il vice sindaco reduce assessore regionale del nulla alla luce quello finora dimostrato, Totò diceva nel film l’onorevole Trombetta: «Ma mi faccia il piacere… se ne vada!!!».
L’obiettivo dell’abbattimento delle emissioni inquinanti richiede il coinvolgimento di tutti i settori produttivi, che dovrebbero introdurre cambiamenti importanti, ed ormai necessari, nei loro processi di produzione, garantendo il giusto equilibrio tra la sostenibilità ambientale e quella economica e sociale.
Al contrario nel tratto interposto tra le due bretelle di Foro Siracusano, è stato istituito il divieto di transito e di sosta con rimozione coatta ambo i lati si è verificato un maxi ingorgo come al Foro Siracusano, nel tratto interposto tra corso Umberto I e viale Montedoro, sul lato sinistro del senso di marcia, era prevista l’istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta.
Ma il clou dell’inquinamento e del blocco del traffico si è verificato in transito su corso Umberto I, uscita Ortigia, giunti in corrispondenza dell’intersezione con Foro Siracusano, i cui veicoli erano obbligati di svoltare a destra per quest’ultimo, come i veicoli provenienti da Foro Siracusano (ex Provincia), giunti in corrispondenza dell’intersezione con corso Umberto I, avevano l’obbligo di proseguire dritto con l’imprecazione degli automobilisti «a tutti i santi del paradiso nessuno escluso che in quel momento non avevano pace», con in testa facevano riferimento al sindaco e tal vice sindaco autori della disfatta, che in un altro luogo, si sarebbero risparmiati gli epiteti virulenti.
04 Novembre 2024 | 10:45
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