Sassari. Primo appuntamento del ciclo di eventi celebrativi dei 60 anni dell’Istituto di Microbiologia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Presenti lunedì mattina per il taglio del nastro, il rettore Gavino Mariotti, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, il direttore del Dipartimento Ignazio Floris e la direttrice dell’Istituto Marilena Budroni
Quarantaquattro fotografie, ottenute con sofisticate tecniche di microscopia per visualizzare organismi piccolissimi, posizionate su 40 pannelli: protagonisti organismi microscopici, invisibili a occhio nudo, comunemente considerati nocivi ma che in realtà rivestono un ruolo cruciale per la vita e per il futuro del nostro Pianeta. Un percorso tra lieviti, virus, batteri, microalghe e funghi, con tantissime curiosità alla scoperta del magnifico universo dei microrganismi. Un universo che è necessario conoscere e tutelare come alleato prezioso per garantire un futuro sostenibile nelle produzioni agroalimentari ma non solo.
La mostra approda a Sassari per la prima volta per iniziativa dell’Istituto di Microbiologia del Dipartimento di Agraria, ospite degli spazi dell’atrio e del chiostro della sede centrale dell’Ateneo sassarese e sarà visitabile per un mese, fino al 4 dicembre.
In questa mattinata inaugurale, tantissimi studenti del Liceo Scientifico Marconi, del Polo Tecnico Devilla e della scuola media del distaccamento di San Donato in via Forlanini hanno preso parte all’evento.
«Un’occasione straordinaria per mostrare e apprezzare il lavoro che i nostri docenti e i nostri gruppi scientifico-disciplinari portano avanti, e i microbiologi agrari sono tra questi molto attivi – ha detto il rettore Mariotti dopo il taglio del nastro –. L’esposizione che inauguriamo oggi rappresenta il nostro patrimonio e l’impegno per cercare di valorizzarlo. Il nostro Dipartimento di Agraria nello scenario regionale occupa un posto molto importante, perché sostiene tutte quelle attività agricole e produttive che hanno ricadute sulla vita di tutti noi. Questa iniziativa ci mostra anche una delle buone prassi utili a alimentare la conoscenza collettiva, dando un segnale al territorio che ci sostiene e che ci ospita indirizzato alla creazione di un sistema di interessi, di relazioni e di attività utili al rilancio in una prospettiva di utilità».
«Vedere il frutto della ricerca che mostra qualcosa che altrimenti non si riuscirebbe a vedere è un’occasione unica – ha sottolineato il sindaco Mascia rivolgendosi in modo particolare agli studenti – e per questo dobbiamo davvero ringraziare l’Università di Sassari e l’Istituto di Microbiologia Agraria per aver portato nella nostra città una mostra internazionale che sta facendo il giro d’Europa. Questa opportunità va colta come momento eccezionale e davvero importante per la conoscenza, specie per le nuove generazioni».
«Mi congratulo con i colleghi microbiologi per questa straordinaria iniziativa – ha aggiunto il direttore del Dipartimento di Agraria Ignazio Floris –, che apre una serie di giornate importanti di celebrazione della fondazione dell’Istituto di Microbiologia, parte importante della ricerca e della didattica del nostro dipartimento. Il mondo dei microrganismi è un mondo che non vediamo ma che ci riguarda molto da vicino poiché abbiamo rapporti molto stretti con questi organismi microscopici. Un mondo ancor più straordinario dal punto di vista agrario, perché è protagonista di tanti miracoli che riguardano tanti prodotti alimentari che noi tutti consumiamo. La collezione di questi microrganismi istituita presso il Dipartimento di Agraria è un patrimonio preziosissimo, come strumento scientifico e di studio ma anche dal punto di vista pratico e applicativo nei campi dell’industria agraria. La presenza degli studenti qui oggi è molto importante, poiché la speranza è che questo grande lavoro prosegua e progredisca con l’interesse e l’impegno delle nuove generazioni».
In chiusura, il saluto della referente scientifica per l’Università di Sassari Marilena Budroni, ordinaria di Microbiologia agraria. «Siamo felici che il nostro lavoro, il lavoro di tante persone – ha sottolineato Budroni – abbia portato nel nostro Ateneo, a disposizione di tutta la città, questa mostra che gira l’Italia e l’Europa dal 2018. In questa esposizione sono rappresentati quasi tutti i microrganismi che studiamo e che possono essere studiati e lo scopo principale è quello di far vedere cose che normalmente non si vedono. Nel corso di questa settimana festeggeremo i primi 60 anni del nostro Istituto di microbiologia, 60 anni di lavoro di tante persone studiare e preservare l’invisibile».
«Noi oggi ve lo presentiamo questo invisibile con l’auspicio che questi microrganismi non vengano più guardati con timore e come organismi pericolosi ma che vengano apprezzati per tutto il lavoro che fanno senza che nessuno abbia la minima percezione di quanto ci aiutino su questo pianeta, svolgendo un ruolo fondamentale e importantissimo in natura, nelle produzioni, per il recupero dei suoli inquinati e anche per il cambiamento climatico. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte a questa iniziativa, a partire dal sindaco Giuseppe Mascia, che ha speso delle parole importantissime per questa iniziativa, rafforzando quell’impronta di impegno culturale che speriamo possa portare, come è nei nostri desiderata, a rendere questa mostra una esposizione permanente», ha concluso Marilena Budroni.
I festeggiamenti per il 60° anniversario della fondazione dell’Istituto di microbiologia agraria proseguiranno mercoledì 6 novembre alle 11 con l’inaugurazione del laboratorio dedicato alla Collezione Microbica MBDS-UNISSCC al Dipartimento di Agraria in viale Italia. Venerdì 8 novembre, a partire dalle 9, è invece in programma il convegno “Le collezioni microbiche: un patrimonio di biodiversità al servizio della transizione ecologica”, nell’Aula Magna Barbieri del Dipartimento di Agraria, con i relatori Cristina Varese (Università di Torino) e Carlo Viti (Università di Firenze), e con la partecipazione dell’assessore regionale dell’Agricoltura Gian Franco Satta. Venerdì 15 e venerdì 29 novembre, dalle 10, nell’Aula magna dell’Università centrale, si svolgeranno due seminari sul tema “Odi et amo e la lunga relazione tra i microrganismi e l’uomo”. Relatori saranno i docenti Luigi Fiori (Dipartimento di Scienze Biomediche) e Ilaria Mannazzu (Dipartimento di Agraria).
Correlati
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link