Il tema delle rendite catastali è tornata alla ribalta dopo che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato nuove misure per chi ristruttura la propria casa, un tentativo di garantire una distribuzione più equa del carico fiscale. Tuttavia, la loro attuazione richiede attenzione da parte dei proprietari, rendendo cruciale per questi ultimi comprendere le nuove regole e le loro implicazioni economiche.
Rendite catastali, cosa cambia
Con la legge di Bilancio 2024 è stato introdotto l’obbligo specifico per i proprietari di immobili che hanno ristrutturato usufruendo del Superbonus di adeguare la rendita catastale del proprio immobile. Tale revisione non è una novità assoluta: una norma simile era già stata inserita nella precedente legge di Bilancio, obbligando chi ha usufruito di questi bonus a comunicare le modifiche al catasto al termine dei lavori.
Tuttavia, con la nuova manovra, il governo integrerà le informazioni presenti negli APE, gli Attestati di Prestazione Energetica, con i dati catastali. L’incrocio di dati permetterà così all’Agenzia delle Entrate di individuare velocemente chi non ha aggiornato la propria rendita e intervenire di conseguenza.
Perché della nuova norma
Per il Governo si tratta di una norma molto importante, perché comporterà un incremento del valore catastale per gli immobili che hanno subito migliorie e questo avrà ripercussioni dirette sulle imposte dovute, come l’IMU per le seconde case e le imposte di registro o IVA in caso di vendita. Ovvero un gettito in più per le casse dello Stato.
Quando bisogna modificare la rendita catastale
Ciò che è bene sottolineare è che non tutte le ristrutturazioni comportano una variazione della rendita catastale. L’obbligo di aggiornamento scatta solo in presenza di modifiche sostanziali che incidono sul valore dell’immobile aumentandolo. Tra queste:
- L’aumento del numero di vani
- Aumento della volumetria
- Incremento del valore dell’immobile superiore al 15%
Cosa succede se non si adegua il valore
Ora la domanda che assilla maggiormente i contribuenti è: ma cosa succede se non si provvede all’aggiornamento della rendita catastale? In questo caso, l’Agenzia delle Entrate può intervenire con un avviso di accertamento, con il quale attribuisce d’ufficio la nuova rendita catastale. Il contribuente, tuttavia, ha la possibilità di tutelarsi in diversi modi:
- Correzione dei dati catastali online, tramite il servizio dedicato, qualora le informazioni contenute nell’avviso di accertamento risultino inesatte.
- Presentazione di un ricorso in autotutela, nel caso in cui l’atto sia ritenuto infondato.
- Ricorso alla Corte Giudiziaria Tributaria, entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento, se l’aumento della rendita catastale è ritenuto eccessivo e non riguarda la prima casa.
Una normativa ancora in alto mare
La normativa in materia, è importante precisarlo, non è ancora del tutto chiara e si attendono ulteriori chiarimenti, in particolare per quanto riguarda l’eventuale applicazione di sanzioni. In ogni caso, al di là delle multe o delle punizioni, è bene che i contribuenti siano preparati all’arrivo del nuovo provvedimento, sia per contribuire in modo equo al sistema fiscale, sia per evitare spiacevoli sorprese.
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