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Green Deal Europeo, che cos’è e cosa prevede #finsubito prestito immediato


Il Green Deal europeo è un pacchetto di iniziative strategiche che ha l’obiettivo di portare l’Europa verso la cosiddetta transizione verde, per riuscire così a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e diventare il primo continente a impatto climatico zero. Il Green Deal vuole essere, dunque, la risposta europea alla crisi climatica, una sorta di strumento tramite il quale trasformare l’Europa in una società equa e prospera, con un’economia moderna e competitiva.

Nuovi modelli di business e posti di lavoro

Il Green Deal europeo è stato avviato dalla Commissione Ue nel dicembre 2019: il Consiglio europeo ne ha preso atto nella riunione di dicembre dello stesso anno. “La transizione verso la neutralità climatica offrirà opportunità significative, ad esempio un potenziale di crescita economica, di nuovi modelli di business e mercati, di nuovi posti di lavoro e sviluppo tecnologico”, si leggeva nelle conclusioni del Consiglio europeo del 12 dicembre 2019.  Ecco alcuni dei punti principali previsti dal pacchetto di iniziative.

Più ambizioso dell’Agenda 2030

Il Green Deal è un vero e proprio piano strategico che comprende iniziative riguardanti il clima, l’ambiente, l’energia, i trasporti, l’industria, l’agricoltura e la finanza sostenibile: tutti settori fortemente interconnessi tra loro. Prende le mosse dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, di cui è parte integrante, ma al tempo stesso individua nuovi e più ambiziosi obiettivi come, ad esempio, la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.

Riduzione delle emissioni, obiettivo giuridicamente vincolante

Il 24 giugno 2021, infatti, il Parlamento Ue ha approvato la legge europea sul clima, che rende giuridicamente vincolante proprio l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. “La legge sul clima concretizza in un atto giuridico il nostro impegno politico e ci pone in modo irreversibile sulla strada verso un futuro più sostenibile. Questo atto costituisce l’elemento centrale del Green Deal europeo, e offre prevedibilità e trasparenza per l’industria e gli investitori europei”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea che ha promosso e porta avanti il piano d’azione del Green Deal.

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Mille miliardi di euro per realizzare gli obiettivi

Secondo un piano di investimenti elaborato nel 2020, per la realizzazione del Green Deal servirà circa un trilione, pari a mille miliardi di euro. Cifra enorme, per la quale sono mobilitate le risorse a disposizione dell’Ue, a partire dal suo bilancio a lungo termine (che dovrebbe essere in grado di contribuire per oltre 500 miliardi di euro). Il 25% del bilancio a lungo termine dell’Unione europea, infatti, sarà destinato (fino al 2027) proprio per obiettivi climatici e ambientali, come previsto dalla Commissione europea. E poi ci sono 279 miliardi di euro in investimenti privati e pubblici nei settori del clima e dell’ambiente del programma InvestEu.

“Pronti per il 55%”

L’Ue si è poi dotata di obiettivi climatici giuridicamente vincolanti che riguardano tutti i settori chiave dell’economia con un pacchetto di norme noto come “Fit for 55”, in italiano “Pronti per il 55%”. Che cosa prevede questo pacchetto? Prevede la riduzione delle emissioni di un’ampia gamma di settori; l’aumento dei pozzi naturali di assorbimento del carbonio; l’aggiornamento di scambio delle quote di emissioni volto a limitare le emissioni; l’attribuzione di un prezzo all’inquinamento e la generazione di investimenti nella transizione verde; e infine prevede il sostegno sociale a cittadini e piccole imprese.

Mobilità green, innovazioni industriali e nuovi posti di lavoro

Per quanto riguarda le emissioni di CO2, le nuove norme prevedono che entro il 2035 tutte le auto e i furgoni nuovi immatricolati in Europa siano a emissioni zero. Entro il 2030 le emissioni medie delle nuove auto dovranno diminuire del 55% mentre quelle dei furgoni nuovi del 50%. Sono questi gli obiettivi per arrivare a una mobilità green e per fare in modo che il trasporto su strada diventi a emissioni zero nel 2050. Inoltre è stato presentato anche un piano industriale, che ha lo scopo di portare innovazioni industriali e tecnologie pulite. A marzo 2023 è stata presentata la normativa sull’industria a zero emissioni nette, che vuole, tra le altre cose, anche creare 4,5 milioni di posti di lavoro verdi.

Migliorare l’efficienza energetica

Per quanto riguarda poi le energie rinnovabili, lo scopo è risparmiare energia e diversificare l’approvvigionamento energetico. L’Unione europea, infatti, ha compreso di volersi e doversi rendere autonoma per quanto riguarda la capacità di energie rinnovabili (l’obiettivo minimo vincolante per il 2030 è stato alzato al 42,5%). Di questo ci si è resi conto soprattutto dopo le turbolenze dei prezzi dell’energia sui mercati internazionali avvenuti per eventi come la guerra in Ucraina. È stato fissato un nuovo obiettivo vincolante a livello dell’UE, che consiste nel migliorare l’efficienza energetica dell’11,7% entro il 2030.

La ristrutturazione di edifici e abitazioni

Il risparmio di energia può derivare dalla ristrutturazione di abitazioni ed edifici, in quanto evita che le temperature siano troppo elevate o troppo basse. Per questo l’Europa vuole raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni. Per dare un impulso è stata proposta una revisione della direttiva UE sulla prestazione energetica nell’edilizia per migliorare gradualmente la prestazione energetica degli edifici in tutta Europa, tenendo comunque conto dei contesti nazionali. Il nuovo Fondo sociale per il clima poi aiuterà i cittadini più colpiti (o a rischio di povertà energetica o di povertà di mobilità) mettendo a disposizione oltre 86 miliardi di euro.

Ripristino della natura e tutela della biodiversità

L’Europa ha inoltre piani chiari sulla biodiversità per il 2030. Le azioni previste dalla strategia comprendono l’estensione delle superfici terrestri e marine protette in Europa; il ripristino degli ecosistemi degradati tramite la riduzione dell’uso e della nocività dei pesticidi; l’aumento del finanziamento delle azioni e un migliore monitoraggio dei progressi compiuti. E’ stato fissato un obiettivo vincolante a livello europeo, che impone agli Stati membri di attuare misure di ripristino efficaci per coprire almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’Unione entro il 2030.

Un sistema alimentare sostenibile

C’è inoltre la strategia della Commissione detta “Dal produttore al consumatore”, che ha l’ambizione di aiutare l’Ue a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 orientando l’attuale sistema alimentare europeo verso un modello sostenibile, uno dei pilastri concettuali del Green Deal. Oltre alla sicurezza degli alimenti, si vuole garantire quantità sufficienti e a prezzi accessibili entro i limiti del pianeta, promuovere la sostenibilità della produzione alimentare e promuovere un consumo alimentare e regimi alimentari sani più sostenibili.

Riconciliare l’economia con il pianeta

In sostanza dunque il Green Deal può essere definito anche come lo sforzo dell’Europa per “riconciliare l’economia con il pianeta”, come ha scritto la Commissione. L’intento, pur nell’ambito dei tanti e ambiziosi progetti e obiettivi, è soprattutto quello di portare a una “responsabilità collettiva, non più facoltativa e procrastinabile”. La decarbonizzazione resta la priorità, la neutralità climatica uno sforzo che in molti giudicano troppo complesso.

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