Nessuno sconto di pena per Mimì Belforte: confermato l’ergastolo #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Nessuno sconto di pena per Domenico ‘Mimì’ Belforte, capoclan dell’omonima organizzazione criminale attiva nell’hinterland di Marcianise. 

La prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Giuseppe Santalucia, si è pronunciata sul ricorso presentato dal boss marcianisano avverso l’ordinanza del gip del tribunale di Napoli in funzione di giudice dell’esecuzione, chiamato a pronunciarsi sul provvedimento di determinazione di pene concorrenti emesso dalla Procura generale della Repubblica per la pena dell’ergastolo.

L’istanza lamentava l’inosservanza del presofferto e l’inapplicabilità del criterio di determinazione delle pene che tuttalpiù avrebbe portato a una condanna totale di 22 anni di reclusione.

Il giudice dell’esecuzione ha rigettato l’istanza osservando che il criterio della determinazione delle pene concorrenti era stato osservato correttamente e che il presofferto non è rilevante.

Avverso tale pronuncia ha presentato ricorso il boss per mezzo del suo legale lamentando vizi di legge e di motivazione. Per la Suprema Corte il ricorso è infondato poichè, “non può riconoscersi alcun peso a elementi quali quelli relativi  alle epoche di irrevocabilità delle sentenze di condanna e all’espiazione di parte di pena al momento della irrevocabilità  delle sentenze di condanna”. Per questi motivi permane la condanna all’ergastolo.