Affidamento in prova per Nicola D’Alterio, 42enne di Giugliano finito in carcere per aver commesso una rapina in un centro scommesse SNAI di Aversa. In compagnia di un presunto complice portó via l’intero incasso, che ammontava a circa 15mila euro.
Il Magistrato di Sorveglianza di Napoli Maria Picardi, accogliendo la richiesta del legale di D’Alterio, l’avvocato Luigi Poziello, ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali, in attesa della camera di consiglio che si dovrà celebrare davanti al tribunale alle di sorveglianza di Napoli. Il 42enne scarcerato dal penitenziario di Poggioreale, continuerà ad espiare la pena lavorando presso un’autofficina meccanica.
La rapina alla sala scommesse “Snai” ad Aversa in Viale Gramsci, è avvenuta sotto l’occhio della telecamera di sorveglianza all’interno del locale e di quelle presenti in zona che hanno permesso il riconoscimento degli autori oltre a D’Alterio, Salvatore Micillo.
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il 5 maggio 2022, nel punto scommesse di Viale Gramsci, un uomo con volto travisato da uno scalda collo, entrava nel locale puntando una pistola contro un avventore presente in sala, approfittando della porta spalancata, si introduceva all’interno della sala casse, dove da una commessa si faceva consegnare la somma di 11.400,00 euro, frutto dell’incasso del giorno precedente, dandosi poi alla fuga. Le immediate attività d’indagine, sviluppate dalla polizia permettevano di rilevare che il rapinatore era giunto in zona mediante un’autovettura che aveva parcheggiato in una stradina poco distante, con la quale si era successivamente dileguato dal posto. Gli investigatori, appuravano che, la stessa macchina era transitata in zona anche in alcuni frangenti precedenti a quelli della rapina, evidentemente al fine di effettuare dei sopralluoghi preliminari, e in tale circostanza si nell’auto c’erano due persone.
Nicola D’Alterio venne condannato in primo grado dal gup Vera Iaselli del Tribunale di Napoli Nord a 3 mesi 8 di reclusione.
La sesta sezione della Corte di Appello di Napoli, accogliendo l’istanza del difensore, ha ridotto la pena a anni 3 mesi 4 di reclusione, con riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
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