Con l’acquisizione nel 2021 dello storico brand Cantieri di Pisa da parte di Enrico Gennasio inizia un nuovo capitolo della sua storia, che si spera ponga fine agli ultimi anni decisamente complessi passati tra acquisizioni, trattative e concordati. Il cantiere quest’estate – tra maggio e settembre – ha presentato il progetto del nuovo Polaris 48 insieme a quello del Saturno 56 e dell’Akhir 44. E ha anche annunciato la vendita di uno yacht custom di 37,50 metri.
Polaris, Saturno, Akhir sono quindi le tre parole che segnano il rilancio dei Cantieri di Pisa. Più precisamente, sono le tre linee in cui si declinerà la produzione del cantiere a cui poi si affiancherà anche una divisione custom. Il cantiere riparte dunque con un programma ricco e ambizioso.
“Le tre linee presentate sono barche dal carattere forte e sempre molto riconoscibili. Tutta la nostra gamma ha una forte identità di brand. Questo per me è fondamentale. Il nostro business plan non prevede di realizzare 100 barche l’anno, ma poche barche importanti” sottolinea Marco Massabò, Ceo del cantiere.
Insomma, tanti progetti, tutti concreti e intanto cominciamo a scoprire il primo superyacht del tridente appena annunciato, il Polaris 48, lungo appunto 48 metri e largo quasi 9.
Per prima cosa partiamo dalla definizione che il cantiere dà di questo yacht (e della gamma Polaris in genere): un voyager. È quindi uno “yacht viaggiatore”, con grandi autonomie e aree per lo stivaggio, ma anche con ambienti esterni estremamente ampi, versatili e interni ricercati.
Le linee esterne di questo yacht sono di Antonio Luxardo, chief designer del cantiere. L’ingegneria, invece, è di Optima Design, mentre l’interior design è stato progettato dallo studio Parisotto + Formenton.
Elementi caratterizzanti dello yacht sono le due terrazze di poppa dell’upper e del main deck: più che ampi, gli spazi qui sono enormi. Sul main deck, per esempio, le aree giorno (salone interno e terrazza) raggiungono i 200 mq, di cui 150 sono all’aperto; e altri 150 mq si estendono sulla terrazza dell’upper deck.
Come i classici explorer è previsto che il main deck ospiti anche i vari tender, toys, rescue boat ecc, ma la differenza è che il piccolo ponte aperto alle spalle della timoneria è sostituito dall’ampia terrazza dell’upper deck, che garantisce grandi spazi esterni vivibili anche in navigazione.
Il Polaris 48 reinterpreta dunque gli yacht da viaggio pur rimanendo sotto le 500 GT e allontanandosi anche dai tratti tipici degli explorer, rivelando un look aggressivo e originale, che pone l’accento su spazi esterni versatili.
Dal punto di vista progettuale il team è partito dall’ottimizzazione di pesi, carena e appendici. Come spiega Antonio Luxardo, chief designer di Cantieri di Pisa e cofondatore, insieme a Michele Zignego, di Optima Design che ne ha seguito l’ingegnerizzazione: “Abbiamo lavorato su una carena nuova che è anche parte integrante del design, vedi l’estetica della particolare prora wave piercing”.
Motori, velocità e autonomia del Polaris 48 di Cantieri di Pisa
Polaris 48 è realizzato in acciaio e alluminio e si sviluppa su tre ponti. Il layout proposto è tradizionale, ma naturalmente… armatore che arriva layout che cambia, e lo scafo in acciaio rende molto flessibile la scelta del layout.
Il lower deck è dedicato alle quattro cabine ospiti e a quelle per l’equipaggio (otto posti letto). Il main deck, invece, oltre al salone ha una cabina vip e la suite armatoriale, mentre l’upper deck è organizzato con zona pranzo interna, wheelhouse e cabina del comandante.
I motori sono due Man V12 da 1650 cv che, secondo quanto calcolato dal cantiere, portano a un’autonomia di circa 4.000 miglia navigando a 10 nodi, mentre la velocità massima è di 16 nodi.
Non manca ovviamente anche il risvolto “green”, perché il cantiere sta anche portando avanti ricerche per proporre una propulsione ibrida in alternativa alla motorizzazione tradizionale.
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