Neurochirurgia, il dottor Simone Ulivieri nell’équipe del prof Sandro Carletti. L’addio alla sanità pubblica: “Volevo nuove sfide professionali” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Il professor Sandro Carletti, direttore sanitario della Lilt Siena e primario della Neurochirurgia dell’Ifca di Firenze, arricchisce la sua equipe. Nella squadra della clinica Ulivella e Glicini, convenzionata con il servizio sanitario, approda un altro neurochirurgo iper specializzato, anche lui proveniente dalla sanità pubblica, che ha studiato e lavorato a lungo a Siena: Simone Ulivieri. Cinquantuno anni da poco compiuti, amiatino di nascita (è di Castel del Piano), Ulivieri si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Siena nel 1999 e specializzato in Neurochirurgia nell’ateneo di Modena nel 2004. Ha inoltre conseguito il master di II livello in chirurgia oftalmoplastica all’Università di Napoli, nel 2011. E’ stato dirigente medico al Policlinico delle Scotte dal 2012 al 2022, poi è arrivata la scelta che fanno sempre più medici: addio al servizio sanitario pubblico, proprio come nel 2018 aveva fatto Sandro Carletti, allora a capo della Neurochirurgia del Santa Maria di Terni, considerato un vero e proprio reparto d’eccellenza, non solo della sanità umbra, ma di tutto il centro Italia.

– Dottor Ulivieri, perché ha deciso di lasciare la sanità pubblica? C’è qualcosa in particolare che l’ha delusa?
Purtroppo nel pubblico, al di la delle note difficoltà, non esiste la meritocrazia, i riconoscimenti veri tuttavia mi vengono ogni giorno dai miei pazienti e sono loro il vero motivo che ci fa andare avanti. Tengo comunque a precisare che attualmente esercito in Centri accreditati con il Servizio sanitario nazionale, non ci sono per questo oneri e spese a carico dei miei assistiti.

– La sanità pubblica italiana versa in uno stato di salute difficile: molti medici se ne vanno, chi resta è costretto a turni massacranti, il personale scarseggia. Cosa c’è di imperfetto alla base del sistema?
Bisogna ricreare in primis un clima di fiducia verso il medico, basta poco per avere molto, questa è una frase che ripeto spesso, ma che rende l’idea.

– Come è cambiata la sua vita con la libera professione? Più impegni? Più guadagni? Più soddisfazioni?
La mia vita di fatto non è cambiata per lo stesso impegno e dedizione che ho sempre avuto, solamente adesso riesco ad avere una programmazione certa delle mia attività, sia per le sedute operatorie che ambulatoriali, e di questo ne beneficiano tutti. Il vero guadagno è la maggiore libertà di organizzazione.

– Ora è entrato nell’équipe del professor Carletti, ormai tra i punti di riferimento della neurochirurgia. Come è nata questa collaborazione?
Il professor Carletti lo conoscevo, non personalmente, già da anni. Avendo ora modo di lavorare con lui, ho constatato che oltre a essere un bravissimo chirurgo è una persona eccezionale. E’ davvero un piacere lavorare insieme all’Ifca. Appena ci sono state le giuste condizioni, la collaborazione e la sintonia sono state immediate.

L’équipe della Neurochirurgia dell’Ifca di Firenze

– Il reparto è considerato un piccolo gioiello. Cosa si aspetta da questa esperienza professionale e quale sarà il valore aggiunto che porterà nella squadra?
Proprio cosi, il professor Carletti è davvero riuscito a creare un reparto come lei descrive. Viene trattata tutta la patologia neurochirurgica, salvo le urgenze, non disponendo di un Pronto soccorso, ma proprio per questo viene presa in carico, con programmazione certa, tutta la chirurgia in elezione, cerebrale e spinale, con le migliori tecnologie disponibili oggi. Far parte della sua equipe per me è motivo di orgoglio. Portando la mia decennale esperienza di chirurgia dell’orbita, l’obiettivo è rendere la Neurochirurgia dell’Ifca il centro di riferimento nazionale per questa sub-specialità e già numerosi pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia si sono affidati a noi.

– Dottore parla della sua professione con grande entusiasmo. Perché ha deciso di studiare medicina?
Fin da piccolo avrei voluto fare il medico da grande. Alle feste di Carnevale ricordo gli altri bambini della mia stessa età indossavano i costumi tipici della festa, invece io portavo già allora il camice… credo che ci sono per tutti attitudini innate, l’importante è saperle riconoscere.

– A Siena ha studiato ed ha iniziato la sua professione. E’ una città tanto bella quanto particolare e, a volte, complessa. Come è stato il suo rapporto con Siena? 
E’ la città dove mi sono laureato, dove è nato mio figlio, dove ho trascorso anni importanti. A Siena ho ancora i miei migliori amici, torno sempre volentieri.

I neurochirurghi Sandro Carletti e Simone Ulivieri

– Dopo gli studi, la professione al Policlinico delle Scotte in una equipe particolarmente importante. Come considera quella esperienza?
Quello che sono adesso lo devo a tutte le mie precedenti esperienze professionali, naturalmente la decisione di cambiare sede è stata presa per inseguire una ulteriore crescita.

– La tecnologia entra sempre più prepotentemente in tutti i settori della nostra vita e la neurochirurgia non fa eccezione. A suo avviso quali possono essere gli sviluppi futuri? Anche in questo delicato settore troverà spazio l’intelligenza artificiale?
La neurochirurgia avrà una evoluzione come tutte le altre branche della medicina e delle scienze ma nessuna intelligenza artificiale potrà sostituire il sorriso oppure il conforto del medico che spesso è la migliore cura per un paziente che soffre.

– Lei ha avuto esperienze professionali in diversi Paesi europei. Quale è il sistema che l’ha colpita di più e che considera migliore? E quali sono le differenze col nostro?
Ho avuto modo in lavorare per anni in Francia poi in Inghilterra, Finlandia e Belgio, credo che i medici italiani come preparazione non siano secondi a nessuno, la differenza nei diversi sistemi sta nel farli crescere e lavorare al meglio, cosa che succede all’estero, con il giusto riconoscimento e le opportune gratificazioni.

– Perché sono sempre meno i medici che scelgono di specializzarsi in neurochirurgia?
La neurochirurgia, come del resto tutte le specializzazioni chirurgiche, richiede davvero tanti sacrifici. Abbiamo due famiglie, una a casa e una fuori, al lavoro. Vanno di pari passo e fanno parte di te.

CHI E’ SIMONE ULIVIERI
Simone Ulivieri è nato a Castel del Piano (Grosseto) il 27 giugno 1973. Laureato in Medicina e Chirurgia presso università degli Studi di Siena nel 1999, si è specializzato in Neurochirurgia all’Università degli Studi di Modena nel 2004 e ha conseguito il Master di II livello in Chirurgia Oftalmoplastica all’Università degli Studi di Napoli nel 2011 con massima votazione e lode.
Management sanitario nel 2022 presso l’Università di Roma con riconosciute competenze organizzative e di programmazione già docente Med/27 Unità didattica Neurochirurgia presso la scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università degli studi di Siena (anno accademico 2019/20). Tutto il percorso formativo è stato caratterizzato da stage e all’estero con esperienze professionali a Parigi, Tours, Helsinky, Bruxelles e Londra.

Il neurochirurgo Simone Ulivieri

Dirigente Medico presso l’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia del Policlinico Le Scotte di Siena, è stato referente presso la stessa Azienda Ospedaliera del servizio di Chirurgia dell’Orbita dal 2012 al 2022.
Autore di decine di pubblicazioni scientifiche e capitoli di libri, per la sua personale casistica operatoria riguardante tutta la patologia orbitaria (emangiomi cavernosi, varici e malformazioni vascolari, lesioni della ghiandola lacrimale e annessi oculari, disordini malformativi basedowiani correlati a problematiche tiroidee, neoplasie intra-extra coniche primitive e secondarie) risulta essere per numeri e risultati ai vertici in ambito nazionale.
Ulivieri lavora ora nella Struttura operativa di Neurochirurgia dell’Istituto Fiorentino di cura e assistenza di Firenze, diretta dal professor Sandro Carletti. L’Ifca è convenzionato con il servizio sanitario pubblico.