Sassari «La transizione ecologica si deve fare e si farà, come abbiamo già detto più volte. Ma senza calpestare ambiente, paesaggio e territorio. Ed evitando che venga consumato ulteriore suolo. Per i sardi e la Sardegna, l’ambiente e il paesaggio sono beni primari e identitari. E questo è un valore fondante anche per la comunità 5stelle che Todde sta rappresentando al governo della Regione. La transizione energetica deve esser fatta e noi faremo, ma dove e come decidono i sardi. La Sardegna chiuderà le centrali a carbone e renderà i sardi autonomi dal punto di vista energetico».
Comincia così la replica della governatrice Alessandra Todde al fondatore del M5s, Beppe Grillo, che oggi 7 ottobre sul suo blog ha attaccato le politiche energetiche della Regione.
La Giunta regionale ha deliberato il Dl “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” in queste ore in discussione presso le commissioni consigliari e a breve arriverà in aula. «Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo –prosegue la presidente – finanziando l’autoproduzione, le comunità energetiche e l’autoconsumo. La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria transizione ecologica».
L’obiettivo conclamato della giunta Todde è tagliare i costi delle bollette per i sardi.
«La Sardegna è la prima Regione d’Italia a proporre una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo – prosegue la governatrice –. Siamo orgogliosi di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi».
E ancora: «Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo un’importante dote economica a favore della Sardegna. Vogliamo che ogni famiglia e impresa sarda si possa produrre la propria energia. Infatti, da qui al 2030, investiamo circa 1 miliardo di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali».
Infine: «Garantiamo la produzione e la vocazione agricola e la sostenibilità energetica della filiera agroalimentare, anche mediante integrazioni al reddito delle imprese agricole sarde, favorendo pratiche di autoconsumo aziendale. Entro 120 giorni, la giunta dovrà approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia».
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