Il ridimensionamento della guardia medica di Pescasseroli e le carenze nell’emergenza urgenza sono stati i temi al centro ieri della quinta commissione regionale sulla sanità. A portare la carovana dei diritti all’Emiciclo è stata la Cgil. Di seguito la nota
La CGIL e la FP CGIL della Provincia dell’Aquila, ancora una volta, si sono presentate, insieme alle
lavoratrici ed ai lavoratori, alle cittadine ed ai cittadini ed alle idonee ed agli idonei della
graduatoria del Concorso Pubblico per Operatori Socio Sanitari in dotazione alla ASL1 Avezzano
Sulmona L’Aquila, davanti alla sede del Consiglio Regionale per difendere la Sanità Provinciale, i
diritti del personale e di tutta la comunità.
Infatti, ieri, 29 ottobre 2024, sono stati trattati presso la Commissione Sanità del Consiglio
Regionale i seguenti temi della sanità della Provincia dell’Aquila.
Si è parlato della carenza dei medici nell’Alto Sangro e della difficoltà che i cittadini e le cittadine di
questo territorio, insieme ai turisti e alle turiste che vi si recano, devono affrontare da oltre tre anni per
salvaguardare la loro salute. Gli stessi, infatti, sono deprivati dei servizi sanitari essenziali, a causa del
continuo e sistematico ridimensionamento della guardia medica di Pescasseroli, della mancanza del
medico del servizio di emergenza-urgenza del 118, e dell’assenza del servizio di guardia medica
turistica.
Si è trattato, poi, il tema relativo agli idonei del Concorso Pubblico per titoli ed esami utilmente
collocati nella graduatoria per Operatori Socio Sanitari, in dotazione alla ASL1 Avezzano Sulmona
L’Aquila, che sono in attesa di chiamata da parte della citata ASL.
Già lo scorso 15 ottobre la CGIL, la FP CGIL ed il personale idoneo avevano tenuto un presidio dinanzi
al Consiglio Regionale durante il quale avevano ottenuto un’audizione nella Conferenza dei
Capigruppo per rivendicare il diritto al lavoro ed all’occupazione, a cui è seguito l’impegno, da parte
del Presidente, dott. Paolo Gatti, a convocare la Commissione Sanità alla presenza del Direttore
Generale, Prof. Ferdinando Romano, per affrontare e risolvere la questione relativa allo
scorrimento della graduatoria.
In tale contesto è stata ribadita la necessità di una revisione del Piano del Fabbisogno del
Personale, in modo tale da prevedere l’aumento delle risorse umane necessarie e, di conseguenza,
lo scorrimento di tutta la graduatoria attualmente vigente, che, come confermato dalla ASL, sarà
valida fino ad aprile 2026.
Inoltre, la ASL, in tale sede, a seguito delle sollecitazioni della CGIL in merito alla saturazione delle
attuali carenze e dell’attivazione delle case e degli ospedali di comunità, ha confermato, altresì, la
volontà di attingere da tale graduatoria a copertura dei posti vacanti e la necessità di modificare
l’attuale piano del fabbisogno a garanzia della continuità assistenziale e dell’implementazione dei
servizi anche in vista dell’avvio delle suindicate strutture sanitarie di prossimità.
In ultimo, dopo che venerdì u.s., sin dalle prime ore della mattina, il Segretario della CGIL,
Francesco Marrelli, ed i lavoratori e le lavoratrici impiegati presso la RSA di Villa Dorotea, con
alcuni loro familiari, avevano deciso di incatenarsi ai cancelli della struttura, a causa
dell’esasperazione per il mancato pagamento degli stipendi non corrisposti dal mese di luglio u.s.,
e per la totale incertezza sul futuro della struttura, ha avuto luogo anche un presidio dinanzi al
Consiglio Regionale, con il quale i lavoratori e le lavoratrici della RSA, insieme al Segretario della
CGIL, hanno chiesto a gran voce l’avvio di un tavolo istituzionale alla presenza del sindaco di
Scoppito, Loreto Lombardi, della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, e della Cooperativa San Rocco,
presso la quale, si ricorda, i lavoratori e le lavoratrici di Villa Dorotea sono attualmente in forza. A
seguito della manifestazione le lavoratrici ed i lavoratori, congiuntamente alla CGIL, sono stati
auditi in Commissione Sanità, al fine di trovare con urgenza soluzioni concrete per garantire la
continuità lavorativa per i lavoratori e le lavoratrici impiegati presso la struttura e, al contempo,
per assicurare alla collettività il servizio essenziale della continuità assistenziale agli ospiti di Villa
Dorotea.
Ricordiamo, invero, che il personale in forza presso la RSA non percepisce la retribuzione da più
di tre mesi, pur avendo continuato a lavorare garantendo la continuità assistenziale di cui sopra. E
ciò, senza contare che, come è noto, la struttura in questione è accreditata presso la Regione
Abruzzo e beneficia, pertanto, di risorse pubbliche, con il dovere di svolgere, per l’effetto, una
funzione sociale sul territorio, e cioè quella di fornire un servizio continuativo assistenziale ai
soggetti più fragili della nostra comunità.
E’, pertanto, necessario l’avvio di un tavolo istituzionale sul punto, per il mantenimento e la
salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori e delle lavoratrici di Villa Dorotea e
per la tutela della salute degli ospiti ivi presenti.
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