Si delineano i contorni della Manovra Finanziaria 2025. Se ancora il governo non riesce a mettere mano al sistema pensionistico italiano certe, almeno per il prossimo anno sono le misure per l’uscita anticipata da lavoro.
Si va verso la sicura riconferma di Opzione Donna, Quota 103 e il conseguente Bonus Maroni.
Che la legge Fornero non piaccia al governo è cosa nota, ma al momento non ci sono risorse sufficienti per mettere mano all’intero sistema pensionistico italiano.
La maggior parte di queste anche quest’anno serviranno a garantire ulteriori sussidi alle famiglie italiane.
Pertanto pare con tutta probabilità che saranno riconfermate Quota 103 Opzione Donna e APE sociale, ma anche gli incentivi per chi resta al lavoro come il Bonus Maroni, così da rinviare l’uscita dal lavoro di qualche anno anche se con qualche modifica.
Ecco allora tutte le novità che interessano il nuovo Bonus Maroni 2025 e Quota 103. Prima però vi lasciamo al video YouTube di Bonus&Agevolazioni che offre la guida completa sul Bonus Maroni.
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ÂBonus Maroni 2025 e Pensione anticipata Quota 103, cosa cambia con la Manovra Finanziaria? Ecco le novitÃ
Anche per il 2025 nella prossima Manovra Finanziara pare vengano riconfermate le misure di pensione anticipata come Opzione Donna, Quota 103 e l’Ape sociale.
Per disincentivare l’uscita anticipata da lavoro, il Governo Meloni ha però riconfermato anche il Bonus Maroni apportando delle modifiche alla misura.Â
Il Bonus è stato reintrodotto dalla Legge di Bilancio 2023 e offre la possibilità ai lavoratori che potrebbero anticipare l’uscita da lavoro di proseguire nella propria l’attività avendo la possibilità di accedere ad un incentivo.
In pochissime parole, dunque i lavoratori che decidono di posticipare la loro uscita da lavoro nonostante abbiano i requisiti per accedere a Quota 103, possono rinunciare alla loro quota contributiva.
In sostanza si tratta di uno sgravio contributivo del 10% che si traduce in un immediato incremento dello stipendio per il lavoratore sia del comparto pubblico che di quello del settore privato.
Concretamente, coloro che hanno uno stipendio di 1.700 euro e hanno i requisiti per accedere a Quota 103, possono in alternativa rimanere a lavoro, ottenendo un aumento mensile del 10% per effetto del cosiddetto Bonus Maroni.
Dunque qualora si opti per rimanere a lavoro, lo stipendio verrà incrementato di 170 euro lorde.
 La prima novità che dovrebbe essere prevista nella manovra per il 2025, al fine di rendere l’accesso al Bonus Maroni ancora più usato, è relativa alla detassazione. In pratica si sta lavorando affinchè la quota aggiuntiva di stipendio sia una somma interamente detassata.
Bonus Maroni 2025, ecco chi può accedere alla misura
Ma non soltanto detassazione: l’accesso al Bonus Maroni nella nuova versione potrà essere utilizzato non soltanto dai lavoratori che rinunciavano o che rinunciano a andare in pensione con Quota 103.
Dal 2025 potranno accedere al Bonus Maroni , non solo i lavoratori che matureranno i requisiti di 62 anni e 41 anni di contributi al 31 dicembre 2025, ma anche coloro che avranno i requisiti contributivi di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne entro il 31 dicembre 2025.
Va ricordato che l’accesso al Bonus Maroni non è automatico ma il lavoratore deve presentare domanda tramite patronato oppure in maniera autonoma accedendo al portale Inps.
L’istituto verificherà il possesso di tutti i requisiti e il datore di lavoro verserà direttamente al soggetto l’intera quota dei contributi che normalmente verserebbe all’ente previdenziale.
Conviene o non conviene accedere al Bonus Maroni?
Sono molti coloro che si chiedono se convenga o meno accedere al Bonus Maroni 2025. C’è da dire che il vantaggio è certamente economico visto che la busta paga aumenta immediatamente, beneficiando così di un reddito più alto nel breve periodo.
Ma ci sono anche contro aderendo al Bonus Maroni: se da una parta lo stipendio netto aumenta nell’immediato dall’altro ci sarà una  riduzione dei contributi previdenziali versati, il che può tradursi in una pensione ridotta se paragonata a quella che si sarebbe ottenuta senza aderire al Bonus.
Dunque è molto importante per i lavoratori valutare con attenzione l’adesione o meno al Bonus Maroni in base alle proprie circostanze personali.
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