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ANCONA È un futuro fatto di cantieri ed incertezze quello del triangolo delle Bermuda che racchiude via Curtatone, via Veneto e via Montebello. Ma anche di posti auto che se ne andranno, e chissà per quanto. Dopo l’affaire Stracca, ora gli occhi sono tutti puntati sul prospiciente ex Ipsia. Un palazzone «in uno stato di estremo degrado» secondo l’Inail, l’istituto che l’ha rilevato dal Comune per costruirci la sua nuova sede marchigiana (e per trasferirvi quella anconetana).

La procedura

La frase arriva dal bando pubblicato lo scorso settembre, e chiuso il 25 ottobre, per l’individuazione dell’impresa che si occuperà della demolizione dell’ex istituto tecnico e della successiva costruzione del nuovo fabbricato. Proprio venerdì scorso, alle ore 12, sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte relative all’esecuzione di un’opera che nel complesso vale 17,2 milioni di euro. Ora la palla passa ai tre membri della commissione incaricata di valutare le proposte, che dovrà dare un responso definitivo entro nove mesi dalla pubblicazione del bando.

Le lungaggini

Eppure questo è solo l’inizio. Già a maggio 2024, l’ente aveva richiesto al Comune una proroga di 36 mesi del permesso di costruire. Ovvero fino a metà 2027, per intenderci. La motivazione? Tutta una serie di ritardi nella validazione del progetto – arrivata soltanto il 27 luglio – che avevano fatto slittare l’avvio del cantiere da giugno 2024 a (si spera) l’estate 2025. Un anno dopo, più i tempi materiali dei lavori. L’appalto parla chiaro: tutto dovrà essere pronto entro 1064 giorni dalla consegna del cantiere ma l’Inail vorrebbe chiudere in circa 24 mesi. Bisognerà correre, però, visto l’ambizioso progetto. Una volta demolito l’ex tecnico, infatti, sorgerà una struttura di quattro piani. L’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini ha incontrato recentemente i tecnici dell’Inail per mettere a punto i dettagli in vista dell’arrivo del cantiere. I disagi, quelli purtroppo non mancheranno. «Sarà necessaria un’occupazione di suolo pubblico che comporterà la perdita di alcuni parcheggi a raso» anticipa l’assessore. Parliamo degli stalli blu di via Curtatone, non tutti ma l’impatto si farà comunque sentire.

«La logistica ed i tempi saranno criteri fondamentali per l’Inail, visto che oltre al prezzo valuteranno anche le soluzioni ed i tempi proposti dalle ditte» è in grado di dirci Tombolini. Nel mentre, la partita dell’ex Stracca è ancora tutta da giocare. Il costruttore Stefano Ascoli ha calciato il suo primo rigore, paventando lo stop al cantiere a meno di una proroga (improbabile) del Sismabonus acquisti all’85%.

«Dall’Inail non ci sono arrivate richieste particolari ma la questione ci provoca parecchio disturbo mentale» confessa il titolare dei Lavori pubblici. Il Comune sta tentando la strada della diplomazia ma si aspetta risposte entro la fine dell’anno. E intanto, Palazzo del Popolo ha già avviato l’escussione di una polizza fideiussioria a copertura del mancato pagamento da parte dell’impresa costruttrice di due delle quattro tranche di oneri di costruzione. Stizzita era poi stata la replica sul presunto lassismo nel concedere le autorizzazioni: «piuttosto, la ditta ci aveva inviato documenti sbagliati» avevano replicato i tecnici di largo XXIV Maggio. Altroché frecce, qui già volano gli archi. O meglio i portici, tanto per restare in via Montebello.