La Banca Centrale Europea ha deciso di abbassare per la terza volta in un anno, i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale. Il taglio dei tassi da parte della BCE dello 0,25% comporterà un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia.
Tassi in calo: ecco di quanto scenderà la rata del mutuo variabile
A fare i conti le associazioni dei consumatori come il Codacons secondo cui il taglio dei tassi di interesse significa una riduzione della rata del mutuo a tasso variabile, acceso per acquistare la prima casa, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. Il Codacons calcola inoltre che per un mutuo variabile a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.
Secondo l’Unione nazionale dei consumatori, la riduzione dei tassi di 25 punti percentuali, considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,1 per cento, e l’importo e la durata media di un mutuo, corrisponde, nel caso vi fosse un non scontato pieno trasferimento sull’Euribor, a un calo della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno.
Secondo infine Mutuionline.it, chi ha scelto il tipo di finanziamento a tasso variabile, con il taglio dei tassi deciso dalla BCE, vedrà abbassarsi il tasso di interesse, con la rata mensile in calo di 20 € su un mutuo da 150mila € a 20 anni.
Perché i tassi di interesse della BCE influenzano la rata del mutuo
I tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) influenzano la rata del mutuo perché determinano il costo del denaro per le banche e, di conseguenza, i tassi di interesse applicati ai prestiti ai clienti, compresi i mutui. La riduzione del costo del denaro in particolare si riflette sui tassi Euribor, che è il tasso al quale le banche prestano denaro tra di loro, indice sul quale vengono calcolati quelli dei mutui variabili.
Così, se un mutuo è indicizzato all’Euribor, un aumento del tasso di interesse della BCE porterà a un incremento dell’Euribor. Di conseguenza, la rata del mutuo a tasso variabile salirà, poiché la parte degli interessi nella rata mensile aumenterà. Per i mutui a tasso fisso invece il tasso di interesse viene determinato al momento della stipula del contratto e non cambia per tutta la durata del mutuo. Tuttavia, i tassi di mercato, influenzati dalle decisioni della BCE, possono rendere più costoso o più conveniente stipulare nuovi mutui a tasso fisso.
Come risparmiare sulla rata del mutuo con la surroga
Ma chi ha un mutuo in corso come può risparmiare sulla rata mensile? Una valida soluzione che sta catturando grande interesse è la surroga. È la legge n. 40 del 2007, anche conosciuta come Legge Bersani e attualmente, dopo alcune modifiche introdotte con leggi successive, l’articolo 120-quater del Testo Unico Bancario a introdurre in Italia la surroga, ossia la possibilità di trasferire il proprio mutuo da una banca ad un’altra che eventualmente pone condizioni migliori. In sostanza con la surroga si può letteralmente trasferire il contratto di finanziamento in essere da una banca ad un’altra, modificando i parametri del mutuo stesso, chiudendo quindi il vecchio mutuo e accendendone uno nuovo con una nuova banca, ma utilizzando l’ipoteca originaria.
Come risparmiare sul mutuo con la rinegoziazione
Oltre alla surroga, per risparmiare sulla rata del mutuo si può anche pensare di optare per la rinegoziazione, lo strumento che permette di cambiare, in accordo con la banca, le caratteristiche del mutuo in essere, in particolare il tipo di tasso, la misura e la durata del finanziamento. A differenza della surroga, non si cambia istituto di credito ma si rimane con lo steso con cui si è acceso il mutuo ma si cambiano alcune condizioni contrattuali. La rinegoziazione deve essere richiesta con atto scritto alla propria banca che ha il dovere di rispondere e non sono previste spese o altre commissioni bancarie.
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