Sono 6.150 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di ottobre 2024, pari al 19,3% delle entrate complessive previste a livello piemontese.
Lo dicono le stime del bollettino mensile del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal servizio studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
In tutte le quattro realtà del territorio si riscontra un’alta percentuale di contratti a termine, superiore al 70% delle entrate previste; un numero relativamente basso di imprese sul totale che prevedono assunzioni (19% di Biella, 18% di Novara, 17% di Vercelli e 14% di Verbania); una difficoltà di reperimento che supera il 52% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 60% per Novara, al 61% per Vercelli, al 63% per Biella e al 64% per Verbania).
Provincia di Novara
Le entrate programmate a ottobre 2024 sono 3.060; nel 24% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 76% saranno a termine. Si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%).
In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 10% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 32% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il comparto che esprime il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (490 entrate previste), seguito dal commercio (420 unità), dai servizi alle persone (320), dalle industrie chimico-farmaceutiche (310) e infine dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (290).
Provincia di Verbania
Le entrate programmate a ottobre 2024 sono 830; nel 23% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 77% saranno a termine.
Si concentreranno per il 72% nel settore dei servizi e per il 72% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. L’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%). In 59 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 7% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 32% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il comparto che esprime il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (250 entrate previste), seguito dal commercio (150 unità), dai servizi alle persone (90), dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo e dalle costruzioni (60 in entrambi i comparti).
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