In provincia di Brescia sono stati completati 8.000 interventi di ristrutturazione. Questo ha impresso una crescita a tutto il comparto dell’edilizia. Rimangono però gli obblighi previsti dalla norma
Nessuna nuova norma sugli aggiornamenti delle rendite catastali ma le regole esistenti però restano, e queste impongono — come ha ricordato nei giorni scorsi il ministro Giancarlo Giorgetti rispondendo durante il question time in aula — «che chi fa una ristrutturazione edilizia ha il preciso obbligo di aggiornare i dati catastali e noi siamo tenuti, lo faremo, a controllare».
Il tema ovviamente è quello del superbonus, le cui ristrutturazioni nella sola provincia di Brescia hanno riguardato circa 8 mila immobili (che in diversi casi sono palazzine con più appartamenti). Facile immaginare che gli eventuali controlli annunciati riguarderanno in prevalenza le unità immobiliari unifamiliari, quelle di maggior pregio, e per cui circa quattromila (la metà degli interventi del superbonus ha riguardato infatti questo genere di abitazioni).
Gli effetti del superbonus si sono nel frattempo oramai esauriti, nel bene (la spinta all’economia del passato biennio è stata legata soprattutto all’edilizia) e nel male (il conto per le casse dello Stato è stato decisamente pesante). Gli effetti ambientali collegati saranno invece quasi sicuramente modesti.
Secondo uno studio della Cgia di Mestre lo Stato ha infatti speso 123 miliardi di euro per migliorare l’efficienza energetica di meno del 5% del patrimonio immobiliare complessivo. Non solo, la misura — come peraltro abbastanza prevedibile e come osserva lo studio della Cgia — «sembra che abbia favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona ed elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso».
A livello regionale — secondo lo studio della Cgia — è il Veneto ad aver registrato (in proporzione rispetto agli edifici totali) il ricorso più numeroso al bonus edilizio al 110% con quasi 60mila asseverazioni depositate ed un’incidenza sul totale degli edifici residenziali del 5,6%. Seguono l’Emilia Romagna e Trentino Alto Adige con un’incidenza del 5,4% e la Lombardia (con oltre 78mila asseverazioni) e la Toscana, con un’incidenza del 5,2%. In Lombardia, gli oneri a carico dello Stato hanno superato la cifra record di 23 miliardi di euro (sui 123 complessivi).
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