Sì, perché Antonio Gigante, 27enne, per opporsi ad un controllo della Polizia Locale, avrebbe puntato il muso di un’Audi A4 di un 22enne, F.D., dritta contro un vice commissario e un agente. I due, venerdì, sono stati arrestati su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo. I fatti risalgono al 7 ottobre, quando una pattuglia s’è recata in via Zuppetta per un’occupazione abusiva di una casa popolare, trovando «tre adulti, tra cui Gigante, e un minore».
Alla vista degli agenti, si è assistito ad un’escalation di insulti degli occupanti che hanno rifiutato di lasciare l’abitazione. Ed ancora urla, «lanci di suppellettili» e minacce («Mo vi dobbiamo crepare»). Una fase concitata, in cui Gigante è sceso giù per le scale, travolgendo altri due agenti, «strattonati per le maglie e spinti». Il 27enne è salito su un’Audi A4 condotta dal 22enne: questo, invece di desistere, «partiva dirigendosi senza esitazione verso» un vice commissario e un agente.
«Vai, vai, buttali all’aria», avrebbe detto Gigante al conducente: i due, «nell’intento di travolgere gli operatori di polizia – secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Ubaldo Leo – investivano in pieno» l’ufficiale, nonostante quest’ultimo «tentasse di spostarsi dalla traiettoria». L’uomo è stato sbalzato in aria dall’urto, trasportato all’ospedale don Tonino Bello e giudicato guaribile in 27 giorni. Inizialmente i due sono riusciti a farla franca.
Ma, ormai, avendo capito chi fossero e dove andare a cercarli, altri agenti del dirigente Cosimo Aloia hanno recuperato l’Audi A4 nel condominio di via Zuppetta: l’auto è stata sequestrata. Gigante ed il suo complice, invece, sono finiti in carcere, a Trani, in quanto la loro «condotta era idonea a cagionare il decesso dei due agenti». E poi: «La violenza e le modalità dell’azione appalesano l’intenzione omicidiaria dell’azione dei due indagati», ieri sottoposti all’interrogatorio di garanzia.
Gigante «ha negato gli addebiti, ha ricostruito gli eventi con riferimento alla dinamica dell’investimento e smentito la ricostruzione», ha detto il suo legale, Antonio Modugno, che ha inoltrato un’istanza di revoca rimarcando «l’assenza dei presupposti giuridici per la contestazione accusatoria». La decisione è attesa a breve.
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