Ufficialmente aperto il cantiere per lo Stadio del Nuoto di Taranto, in zona Torre D’Ayala. Un passaggio fondamentale, sulla strada che porterà ai XX Giochi del Mediterraneo del 2026.
L’appalto per “l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori relativi all’intervento per la realizzazione dello Stadio del Nuoto di Taranto ed annessa sistemazione dell’area esterna – una piscina olimpica per Taranto 2026 – XX Giochi del Mediterraneo” è stato vinto dalla Ferraro s.p.a.
Sarà questa quindi l’impresa che realizzerà una degli impianti più attesi in vista della manifestazione in programma nel 2026. Lo Stadio del Nuoto è infatti l’opera di nuova costruzione che sarà una delle “eredità” dei Jeux méditerranéens per il capoluogo ionico. Si tratta di un appalto dell’importo di 42 milioni di euro per la costruzione delle piscine olimpiche previste nell’area della Torre d’Ayala, tra Viale Virgilio e Viale Jonio. Il bando è pubblicato da Invitalia, su proposta del Commissario Straordinario per i Giochi, Massimo Ferrarese. Lavori previsti in 18 mesi, quindi le piscine, salvo intoppi, dovrebbero essere ultimate a luglio 2026, proprio a ridosso della inaugurazione dei Giochi.
Per Dario Iaia, parlamentare di Fratelli d’Italia, «da meno di un anno all’opera, il commissario Ferrarese ha dimostrato concretezza e determinazione. Il governo ha impegnato 300 milioni di euro sull’evento dei Giochi e sono stati rispettati gli impegni. Si era detto infatti, che i primi cantieri sarebbero partiti a novembre e invece abbiamo anche anticipato con l’avvio odierno. È stato recuperato tutto il tempo perso e dobbiamo continuare a correre per fare in modo che si svolgano dei grandi Giochi del Mediterraneo a Taranto»
Altro appalto già assegnato, in questo caso alla Impresit di Palestrina, è quello per la demolizione dell’anello inferiore dello stadio Erasmo Iacovone. Nei giorni scorsi il giudice del Tribunale di Taranto, Costanza Chiantini, ha accolto l’istanza di dissequestro della Curva Sud presentata dal sindaco Rinaldo Melucci e dal commissario Ferrarese.
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